di Giulia Bardanzellu

𝘊𝘰𝘳𝘳𝘦𝘷𝘢 𝘭’𝘢𝘯𝘯𝘰 1969. 𝘐𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭’𝘦𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘵𝘰𝘳𝘳𝘪𝘥𝘢 𝘶𝘴𝘤𝘪𝘷𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘪𝘯𝘦𝘮𝘢 𝘌𝘢𝘴𝘺 𝘙𝘪𝘥𝘦𝘳, 𝘪𝘭 21 𝘭𝘶𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘭’𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘴𝘣𝘢𝘳𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘢𝘥 𝘢𝘨𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘪 𝘳𝘰𝘵𝘰𝘭𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘧𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘞𝘰𝘰𝘥𝘴𝘵𝘰𝘤𝘬.

𝘐𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘦𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦, 𝘪𝘭 21𝘦𝘯𝘯𝘦 𝘎𝘢𝘦𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘔𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘨𝘳𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘗𝘰𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘭𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘪𝘨𝘪𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘪𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘚𝘢𝘳𝘥𝘦𝘨𝘯𝘢, 𝘢 𝘛𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘗𝘢𝘶𝘴𝘢𝘯𝘪𝘢, 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘶𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘢𝘮𝘱𝘪𝘰𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘪𝘦 𝘋. 𝘜𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘦𝘧𝘢𝘴𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘨𝘢𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘦𝘵𝘳𝘰𝘤𝘦𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘚𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘦 𝘐𝘨𝘭𝘦𝘴𝘪𝘢𝘴, 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘶𝘪, 𝘤𝘢𝘱𝘰𝘤𝘢𝘯𝘯𝘰𝘯𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘨𝘪𝘳𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘯 19 𝘨𝘰𝘭. 𝘈 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘯𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘰 𝘭𝘢𝘯𝘤𝘪𝘰̀ 𝘣𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘭𝘤𝘪𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘦̀ 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘔𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘨𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘯𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘦𝘥𝘪𝘵𝘰.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨?

“E’ stato uno scambio con Silvio Foresti. Io giocavo nel Potenza e nel 1969 e il presidente del Tempio Monteduro mi volle portare in Sardegna. Arrivai con un mio compaesano, Michele Lotito”.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀?

“Io mi sono trovato subito bene, era la mia prima volta fuori casa, avevo 20 anni. Abitavo con 3 o 4 ragazzi in un’unica casa con una gentile signora, mi perdonerete ma non ricordo il nome; era lei a cucinare per tutti, la casa si trovava vicino all’albergo del presidente Monteduro. Lui mi coccolava molto, era una persona squisita”.

𝐂𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞?

“Sono state le mie prime soddisfazioni in campo calcistico. Ero un attaccante e in quell’anno segnai 19 gol e venni premiato a Roma. Quelle prestazioni furono il mio lancio perché la stagione successiva mi comprò l’Arezzo e andai a giocare in serie B”.

𝐏𝐮𝐫𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝𝐨̀ 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚…

“Avevamo una bella squadra però forse eravamo troppo giovani, meritavamo di rimanere in categoria. Mi ricordo di partite che perdevamo e poi le ribaltavamo, eravamo sempre in bilico. Vero è che sotto il lato dei gol c’ero solo io e devo ringraziare i miei compagni per quella stagione fu un vero trampolino per me”.

𝐂𝐡𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨?

“Mi sono trovato benissimo con tutti, anche con il pubblico, ci seguivano in tanti. in Sardegna ci sono tornato per sette anni consecutivi, mi è rimasta nel cuore, e due volte sono tornato a Tempio, devo moltissimo a questa società e a questa esperienza”.

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐯𝐮𝐨𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐭𝐢𝐟𝐨𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨?

“Ho piacere di mandare un saluto ai tifosi del Tempio, mi farebbe piacere venire a trovare qualcuno. È stato il mio lancio calcistico. Come faccio dimenticare ? Sono passati tanti anni ma il ricordo è sempre vivo. E per ciò che accade oggi sono contento di sapere che la Società è sana e forte. Con la buona volontà si possono ottenere grandi risultati ed è ciò che auguro a tutti”.

Gaetano Montenegro. La Carriera.

Cresciuto nel Potenza, viene girato al Policoro per il campionato di Serie D 1967-1968, nel quale realizza 11 reti in 29 partite. Nel 1969 viene ceduto al Tempio, ancora in Serie D: in Sardegna realizza 19 reti e viene acquistato dall’Arezzo. Con gli amaranto esordisce in Serie B il 4 ottobre 1970. Nell’estate 1974 si trasferisce al Lecce. Nella Serie C 1975-1976 conquista la promozione in Serie B e il titolo di capocannoniere del girone C della Serie C, con 21 reti all’attivo. Successivamente si trasferisce al Palermo. Conclude la carriera militando per una stagione nel Messina e per una nella Gioiese, entrambe in Serie C2. In carriera ha totalizzato complessivamente 97 presenze e 25 reti in Serie B con le maglie di Arezzo, Lecce e Palermo. Con 49 reti in giallorosso, è il sesto marcatore di sempre del Lecce in incontri di campionato.

Ringraziamo Gaetano Montenegro per questo materiale e per la sua testimonianza!